Weekend tra letteratura, mare e buona cucina
Adoro festeggiare il 24 agosto in una località sempre diversa, regalandomi ogni anno nuove emozioni e panorami. Avevo da poco letto “La casa sul promontorio” di John Blasi, autore di romanzi gialli che raccontano le indagini di Richard Green – storie ambientate tra Sabaudia e San Felice al Circeo, con il lago e la Torre Paola, dove non ero mai stata – e così optare per queste due località mi era sembrato la scelta perfetta.
Sabaudia, situata nella provincia di Latina, è una delle città di fondazione costruite durante il regime fascista in Italia – la sua architettura è un esempio emblematico del razionalismo italiano, uno stile che ha cercato di combinare funzionalità e estetica, con un’attenzione particolare alla relazione tra la città e il paesaggio circostante. Circondata da una natura rigogliosa – la sua pianificazione urbana ha cercato di integrare la natura e l’architettura in modo armonioso – progettata con uno schema urbanistico preciso presenta linee semplici. Gli edifici pubblici sono stati progettati con una scala monumentale, riflettendo l’ideologia del regime fascista di grandezza e potere.
Consultando Tripadvisor il San Francesco Charming Hotel era quello con le recensioni migliori e devo ammettere che le aspettative non sono state deluse. Arriviamo in questa bellissima struttura a due piani, in stile coloniale, affacciata sulla sponda del lago di Paola e circondata da un rigoglioso giardino. Tutto era curato nei minimi dettagli, e l’atmosfera era di puro relax. Era come essere ospitati in una vecchia villa di amici, con il lusso e il comfort di un hotel di alta classe.
Dopo esserci sistemati, decidemmo di fare un bagno al noto stabilimento Saporetti, dove avevamo prenotato già qualche giorno prima. Purtroppo l’esperienza non è stata delle migliori. Nonostante la bellezza del luogo, il servizio lasciava molto a desiderare: il personale per niente gentile ma, oserei dire a tratti maleducato, sembrava poco interessato alle esigenze dei clienti e i prezzi erano decisamente troppo alti rispetto a ciò che offrivano. Fortunatamente il giorno seguente il San Francesco ci mise a disposizione la navetta per uno stabilimento dove, tra l’altro, il mare era molto più pulito e il personale più gentile. Per festeggiare il mio genetliaco il ristorante da Ludo ci ha fatto gustare una malvasia puntinata della cantina Giangirolami, rigorosamente del territorio insieme ai piatti di pesce fresco e ben cucinato.
Con il ricordo del giorno precedente ancora vivido ci siamo diretti verso San Felice al Circeo, perla incastonata tra mare e montagna, dal fascino tutto suo: obbligatorio fare una passeggiata nel centro storico, tra viuzze e archi in pietra, ammirando la Torre dei Templari e i panorami mozzafiato che offriva ogni angolo della cittadina. Nel pomeriggio abbiamo affittato un piccolo gozzo per ammirare verso la Grotta delle Capre, una cavità naturale scavata dalle onde. L’acqua cristallina e il gioco di luci all’interno hanno creato un’atmosfera magica. La serata, infine, è stata dedicata ancora una volta al pesce, il tutto annaffiato da un Bellone ‘Anthium’ di Casale del Giglio.
A rendere tutto perfetto, quella sera, la musica di una piccola festa , come un sogno di fine estate.