Il Consorzio Grana Padano punta a una crescita ambiziosa con un milione di forme in più entro il 2028, ma il ritorno dei dazi di Trump potrebbe ostacolare il percorso verso l’espansione internazionale
Piano produttivo ambizioso per il 2028
Il Consorzio Grana Padano guarda al futuro con ottimismo, nonostante la nuvola scura dei dazi che potrebbe tornare a minacciare il settore, grazie alla rielezione di Donald Trump. Con un milione di forme in più previste entro il 2028 e un miliardo di euro di nuovo valore creato, il Consorzio si prepara a rafforzare la sua presenza nei mercati esteri. Il piano produttivo approvato dall’Assemblea generale semestrale punta infatti a un’espansione significativa, con una prospettiva di crescita del 27% rispetto al 2023, e un valore complessivo generato pari a 4,7 miliardi di euro.
Sostegno ai piccoli caseifici e crescita equa
L’obiettivo è ambizioso: produrre e commercializzare sette milioni di forme entro il 2030, con un incremento annuale previsto del 3%. Il Piano Produttivo, approvato con oltre il 96% dei consensi, è stato concepito non solo per far crescere l’intero comparto, ma anche per sostenere i caseifici più piccoli, garantendo una distribuzione equa dei benefici lungo tutta la filiera. La visione condivisa dal presidente del Consorzio, Renato Zaghini, è quella di creare valore per tutti, spingendo il Grana Padano a rimanere una delle destinazioni più remunerative per il latte prodotto nel Nord Italia.
Il ritorno di Trump e la minaccia dei dazi
Ma c’è una preoccupazione che aleggia sulla crescita dell’export: il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca potrebbe portare con sé l’ombra dei dazi, un ostacolo già vissuto dal settore durante il precedente mandato presidenziale. Nel 2019, l’introduzione dei dazi sulle esportazioni di formaggi italiani verso gli Stati Uniti causò una significativa riduzione delle vendite, con un calo del 25% rispetto all’anno precedente, penalizzando soprattutto i piccoli produttori che dipendevano fortemente dal mercato americano. “Faremo di tutto per convincere il sistema a evitare queste arbitrarie penalizzazioni”, ha dichiarato Zaghini, consapevole che gli Stati Uniti rappresentano un mercato chiave per il formaggio italiano. I dazi non sono solo un rischio per i numeri di produzione, ma anche una minaccia al riconoscimento della qualità e del valore dell’agroalimentare Made in Italy a livello globale.
Piano Strategico 2024-2028: espansione e marketing
Nonostante le possibili difficoltà, il Consorzio guarda avanti con determinazione. Il Piano Strategico 2024-2028, elaborato con il supporto di KPMG, ha l’obiettivo di rafforzare la leadership del Grana Padano come formaggio DOP più consumato al mondo, puntando a un’espansione in dieci nuovi mercati, tra cui Cina, India, Brasile, Messico, Corea del Sud, Australia, Sudafrica, Emirati Arabi Uniti, Canada e Giappone, e a un nuovo modello di collaborazione con la grande distribuzione italiana. Tra le linee di intervento del Piano Strategico si delinea anche una nuova e distintiva evoluzione del ruolo del Consorzio: un modello organizzativo in grado di favorire la formazione e la specializzazione del personale, accompagnato da un modello di servizio a supporto dei consorziati rinnovato e potenziato per incrementare ulteriormente il valore generato. Questa trasformazione sarà accompagnata anche da un’evoluzione delle infrastrutture fisiche, con un progetto di valorizzazione del patrimonio esistente, e da un potenziamento delle infrastrutture tecnologiche, creando un ecosistema innovativo e orientato all’efficienza. Grazie a un budget di marketing di 52 milioni di euro, il Consorzio non solo punta a promuovere la sponsorizzazione dei Giochi Olimpici di Milano-Cortina 2026, ma anche a lanciare nuove campagne pubblicitarie per consolidare il marchio Grana Padano come sinonimo di italianità e eccellenza.
Innovazione e modernizzazione della filiera
La sfida è grande, ma il Consorzio sembra pronto a raccoglierla: con infrastrutture modernizzate, come nuovi magazzini di stagionatura automatizzati e impianti di lavorazione a basso impatto ambientale, un modello di servizio ai consorziati rinnovato, accompagnato dall’introduzione di sistemi digitali per il monitoraggio della qualità del prodotto e un occhio sempre attento alle esigenze del mercato, il Grana Padano è deciso a farsi spazio nel mondo. Nonostante Trump e i suoi dazi.