Le eccellenze enogastronomiche e i panorami mozzafiato di un territorio che conquista cuore e palato
Terme di Saturnia: un tuffo nel benessere
Secondo la leggenda Saturnia sarebbe nata dalla collera del dio Saturno, che per placare i litigi umani scagliò un fulmine creando queste sorgenti benefiche. Immaginatevi di immergervi in una piscina naturale circondata dal verde delle colline maremmane – con una temperatura esterna di 8° – mentre l’acqua calda e sulfurea ti avvolge come un abbraccio. Ecco, le Terme di Saturnia sono proprio questo: una vera oasi di benessere, con sorgenti che sgorgano a una temperatura costante di 37,5°C, perfetta per rilassare il corpo e regalarti un profondo senso di pace.
Il calore dell’acqua favorisce la circolazione e scioglie le tensioni muscolari, alleviando dolori e rigidità nelle articolazioni. La presenza dello zolfo e di altri sali minerali, invece, dona vitalità alla pelle, rendendola più morbida e aiutando a lenire eventuali irritazioni. Trascorrere anche solo un’ora tra i vapori di queste acque termali aiuta a liberare la mente dallo stress, grazie soprattutto al suono ipnotico delle cascate che accompagnano il tuo relax. Se poi continuate il vostro soggiorno con la fangoterapia il benessere è assicurato.
Le Terme di Saturnia sono un complesso dotato di ogni comfort, dove il benessere di chi vi soggiorna è curato in ogni dettaglio, devo essere onesta però, la cucina del resort non mi ha fatto impazzire. Mi aspettavo che la ristorazione del resort valorizzasse maggiormente la cucina toscana, purtroppo, come accade sempre più spesso, si punta ad un pubblico internazionale che, forse, non è preparato ad apprezzare la genuinità della cucina italiana, preferendo piatti altisonanti ma senza sostanza.
Nei dintorni della sorgente
Più distante dalla sorgente lo spettacolo delle Cascate del Mulino aggiungono un pizzico di magia a tutto l’insieme: sono vasche naturali modellate nel travertino, dove l’acqua fluisce dolcemente, creando una sorta di “masseria termale” a cielo aperto. È un paesaggio che sembra uscito da un racconto fiabesco e che, una volta vissuto, difficilmente si dimentica
Per rifarmi, ho fatto rotta al Cantuccio di Anastasia, trattoria poco distante dalle terme. Che dire? Un posto semplice, ma con una cucina casalinga da leccarsi i baffi. Ovviamente, abbiamo puntato i pici fatti a mano e il maialino arrosto, due piatti simbolo della tradizione maremmana. Qui la passione per la buona tavola si sente davvero, e la cantina ben fornita è la ciliegina sulla torta: vini locali che esaltano ogni boccone.
Da Manciano a Pitigliano
Durante il nostro soggiorno, scandito quotidianamente dai fanghi termali e dai bagni alla sorgente, ricchissima di bioplancton che stendevo sul viso con risultati – devo ammettere – visibili, abbiamo fatto diverse escursioni. Abbiamo iniziato visitando Manciano, un giro nel suo pittoresco centro storico e una sosta con calice al wine Bar Pivù. Ma se siete amanti del vino come me, preparatevi a un’esperienza interessante alla Tenuta Montauto dove tra Enos I e Bianco di Pitigliano che meritano assolutamente rispetto il Gessaia Sauvignon mi ha colpito per essere fresco e aromatico, con un carattere che parla della Maremma in ogni sorso.
Da Manciano la nostra auto ci ha portato a Montemerano, inserito tra i “Borghi più belli d’Italia”, è un groviglio di vicoli, archi e case in pietra che trasuda romanticismo.
Un altro borgo incantevole assolutamente da non perdere è Sovana. Un tempo insediamento etrusco – nel tempo qui si sono avvicendati Goti, Longobardi, la famiglia Aldobrandeschi (culla di Papa Gregorio VII) e poi i Conti Orsini.
A Pitigliano, borgo appollaiato su una rupe di tufo, con un panorama da togliere il fiato, passeggiare tra i vicoli è un viaggio nel tempo, alla scoperta di palazzi medievali, chiese antiche e scorci che sembrano usciti da un film. Qui, la vera sorpresa è stata il ristorante La Rocca, dove siamo stati deliziati da un pranzo a base di pesce da vero gourmet. Pensavo di trovare, come da tradizione toscana, selvaggina o piatti di terra, e invece mi sono imbattuta in ricette marine di altissimo livello, curate nei dettagli e nella qualità del pesce, scoprendo un altro buon vino sauvignon della Maremma di Stefano Formiconi.
Scansano: tra Morellino e atmosfera vintage
Per chi, come me, adora scoprire nuovi luoghi “fuori dai radar”, Scansano è stata una vera chicca. Il paese gode di panorami mozzafiato sulle colline della Maremma e, con una breve passeggiata, si arriva all’Emporio di Scansano, un bistrot dalla doppia anima: bottega vintage e locale di degustazione.
Simonetta ed Egidio, i proprietari, mi hanno raccontato di come si siano innamorati di queste terre, decidendo di avviare un’attività che unisce passione per il design retrò e vini di qualità. Non ho resistito alle bollicine della Cantina dei Vignaioli, frizzanti e perfette per un brindisi in compagnia.
Le strade del ritorno
Lasciando le Terme di Saturnia abbiamo deciso di percorrere soltanto strade secondarie che dalle colline toscane ci avrebbero riportato a casa, in Umbria.
È bastato un raggio di sole per rendere ogni chilometro un piccolo spettacolo: i filari di cipressi, gli uliveti e i campi che si rincorrevano lungo il tragitto sembravano un dipinto senza tempo.
Come scriveva T. S. Eliott è il viaggio e non la meta, ciò che conta! Attraversando borghi quasi sospesi, con le case in pietra illuminate da una luce dorata ho scoperto angoli di paesaggio che spesso restano fuori dalle rotte più turistiche.
Vedere la campagna che dolcemente cambia forma e colore, passando dal verde intenso della Maremma alla morbida sinuosità delle colline umbre, mi ha fatto pensare a quanto l’Italia centrale sia ricca di scenari che riconciliano con la bellezza della natura e come sia importante preservarne l’identità.