C’è un crescente interesse per proposte che vanno oltre la logica del “mordi e fuggi” e permettono di vivere il vero legame tra l’olio e il territorio. Uno dei punti salienti è il rapporto personale con il produttore: il 59% degli intervistati desidera avere l’opportunità di incontrare e parlare con il proprietario dell’azienda, una percentuale superiore di dieci punti rispetto al 2019. È anche evidente il collegamento tra la produzione di olio e la storia del luogo: il 66% vorrebbe poter visitare una dimora storica con un uliveto o una vecchia cantina, seguendo la tendenza alla riscoperta degli antichi palazzi in cui l’attività agricola è ancora praticata. Mentre i turisti sopra i 55 anni mostrano un interesse prevalente per le esperienze più tradizionali, i Millennials e la Generazione Z preferiscono esperienze attive come cene negli uliveti a lume di candela (60%), la raccolta turistica delle olive (54%) e il foraging (44%).
Lo studio evidenzia chiaramente la trasformazione in corso nella domanda di turismo dell’olio extra vergine di oliva, un settore in continua evoluzione e dinamico. L’apertura alle visite è relativamente recente rispetto a quella delle cantine, e molti visitatori non sono ancora consapevoli delle possibilità offerte dagli oleifici per svolgere varie attività in simbiosi con la natura. Tuttavia, le potenzialità di questo settore, grazie alla sua storia secolare, al legame con il territorio e al paesaggio, oltre alle proprietà benefiche del prodotto, rimangono in gran parte inespresse, come sottolinea Roberta Garibaldi.
Inoltre, il 23 e 24 giugno si è svolto a Matera un evento di due giorni interamente dedicato al Turismo dell’Olio del Mediterraneo, promosso dall’Associazione nazionale Città dell’Olio e sostenuto dalla Regione Basilicata. Durante la prima giornata, si è tenuto un incontro tra i rappresentanti dei dieci Paesi della Rete delle Città dell’Olio del Mediterraneo (ReCoMed) – Italia, Grecia, Spagna, Marocco, Tunisia, Slovenia, Croazia, Montenegro, Turchia e Portogallo. Questo importante incontro ha permesso uno scambio proficuo sullo stato attuale dello sviluppo del turismo dell’olio extra vergine di oliva e sulle buone pratiche nel bacino del Mediterraneo. Inoltre, ha portato alla creazione di un tavolo di lavoro internazionale con l’obiettivo di individuare standard condivisibili per il turismo dell’olio e di creare un “Club di prodotto EuroMediterraneo”. Questo è solo il primo passo verso un forum internazionale sul turismo dell’olio che si terrà nel 2024.
Durante l’evento a Matera, si è anche svolta la premiazione della terza edizione del Concorso nazionale Turismo dell’Olio. L’iniziativa, promossa dalle Città dell’Olio con il patrocinio del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e la collaborazione di UNAPROL-Coldiretti e Associazione Italiana Turismo Enogastronomico, ha visto la partecipazione di 105 esperienze, delle quali 21 sono state selezionate come finaliste e 6 hanno ricevuto un premio nelle diverse categorie del concorso.
L’evento di Matera è stato un successo e ha gettato le basi per una cooperazione proficua e duratura tra i dieci paesi del Mediterraneo che si dedicano alla valorizzazione dell’oleoturismo di qualità. È un patrimonio mediterraneo che merita di essere difeso e promosso, mettendo in risalto le sue origini storiche e identitarie. Come ha dichiarato Michele Sonnessa, presidente dell’Associazione nazionale Città dell’Olio, è un motivo di orgoglio che la Regione Basilicata sia stata protagonista di un momento così importante di condivisione e scambio. Le Città dell’Olio sono leader in questo settore, e ora si stanno già proiettando verso un nuovo obiettivo significativo: la realizzazione del primo Forum Euromediterraneo del Turismo dell’Olivo, previsto per il 2024 in Puglia.