Le regioni centrali d’Italia, ovvero Umbria, Toscana, Emilia-Romagna, Marche e Lazio, stanno collaborando per valorizzare il turismo lento e le eccellenze enogastronomiche locali, approfittando della piattaforma offerta da Vinitaly. Il Ministero del Turismo ha stanziato 1.690.078,65 euro per interventi lungo i percorsi dei cammini religiosi di San Francesco, San Benedetto e Via Lauretana.
L’investimento segue il successo di “Cammini Aperti“, l’evento nazionale che ha promosso i cammini con 42 escursioni in tutta Italia. Ora l’attenzione si sposta a Vinitaly, dove queste cinque regioni promuovono una nuova sinergia, con il supporto continuo del Ministero del Turismo, per esaltare l’approccio dello “slow travel” e valorizzare i prodotti agroalimentari lungo questi storici itinerari.
Il progetto, finanziato nell’ambito dei fondi PSC del Ministero, prevede azioni di comunicazione e promozione regionale, mirate a rafforzare il legame tra turismo e agricoltura e a incrementare l’attrattiva dei cammini. Questi itinerari lenti sono visti come motori di impatto economico, occupazionale, sociale e culturale per le comunità locali, offrendo opportunità di sviluppo sostenibile e lavoro dignitoso, in linea con gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.
Per il vino“L’intervento del Ministero risponde all’esigenza di creare una stretta sinergia tra turismo ed agricoltura che porterà a promuovere i cammini e le produzioni enogastronomiche che si trovano sui territori attraversati da questi percorsi. È ormai noto, come gli itinerari lenti siano potenti generatori di ricadute economiche, occupazionali, sociali e culturali sulle comunità, in grado di offrire opportunità a chi in quei territori vive, a chi ha un’impresa, un’azienda agricola o intenda operare nei servizi specializzati al turista lento. Con riferimento agli obiettivi di Sviluppo Sostenibile, gli itinerari di turismo lento contribuiscono allo sviluppo di lavori dignitosi e crescita economica, città e comunità sostenibili. È per questo che il Governo ci crede e pianifica attività, investe risorse e definisce un quadro normativo per sostenere sempre di più il settore come mai nessuno ha fatto prima” dichiara il Ministro del Turismo Daniela Santanchè.
“La rete di cammini religiosi in Italia – prosegue il ministro Santanchè – costituisce una rilevante opportunità di sviluppo sostenibile per i territori, in grado di: stimolare il senso di appartenenza dei residenti contrastando lo spopolamento dei borghi, restituire centralità alle aree interne e ai luoghi considerati “minori”, attivare la consapevolezza della tutela e valorizzazione del patrimonio agricolo e forestale, storico, artistico e culturale al di fuori delle mete più battute dal turismo, sostenere lo sviluppo dei servizi alla persona e al turista offrendo occasioni di occupazioni in ambito agricolo e turistico a giovani e donne, favorire sinergie e collaborazioni tra Enti e Privati grazie alla coesistenza lungo il medesimo itinerario fisico o immateriale.”